giovedì, novembre 22, 2007

The dreams in which I’m dying Are the best I’ve ever had


Grazie a Paolo e al suo nick su msn, oggi mi risuona in testa la canzone dei Tears For Fears “Mad world”. Probabilmente non è la loro canzone più famosa, basti pensare a “Shout” ma sicuramente una delle più commoventi.

E pensando a “Mad world” non si può non pensare alla cover di Gary Jules che è la canzone a suggellare “Donnie Darko”. Ora potrei parlare anche del film, visto al cinema anni fa nella versione cinematografica e non quella completa da DVD come ho sentito dire.
Potrei accennare a come proprio il testo di “mad world” sembri ricalcare la successione degli eventi del film, o viceversa… come la trama sembra costruita sui versi della canzone.
Potrei dire che non mi ha detto granché, e detto da un amante di David Lynch viene a cadere la prima motivazione di delusione: la trama “onirica” apparentemente senza senso.
E invece ho deciso di parlare di quello che a ripensarci è la causa scatenante di delusione. Appena uscito dal cinema un carino come aggettivo ci stava bene, prima di perdersi in complicate elucubrazioni in coppia su cosa potesse significare e i perché degli avvenimenti, discussioni quasi più accese che con altri film. Poi andando a girovagare su Internet e i forum che si scopre? Che esiste un sito (ufficiale) con tutte le spiegazioni teoriche sul mondo e sul perché e sul per come funziona.

Ora nel mio piccolo io penso che un opera debba essere autosufficiente e indipendente da altri media per le spiegazioni su come funzionino le regole che la governano. Se l’autore vuole dare una spiegazione logica ad eventi illogici e surreali questa deve essere tra le righe all’interno dell’opera stessa (o se proprio proprio in un intervista, nella quale l’autore cede). Se no meglio lasciare tutto all’istinto del fruitore dell’opera, il quale raccogliendo ed esaminando i dati si crea la sua realtà, che può più o meno avvicinarsi a quella dell’autore, perché è scontato che quest’ultimo debba avere una costruzione razionale chiara per sè sulla quale aver costruito le regole che governano quella realtà.

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