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sabato, agosto 22, 2009

i'm back...ma non del tutto


giusto per dire che da una settimana son tornato.....
la scozia un paese affascinante... settimana di rtorno piena, anche troppo a livello emotivo, che continua...
apena raggiungo l'equilibrio, il blog tornerà in aggiornamento più costante

lunedì, luglio 06, 2009

european radio


anche se potrebbe non sembrare, questa foto è stata scattata nelle prealpi lombarde, nella foto l'ex base nato del Dosso dei Galli, sopra Collio, in provincia di Brescia, raggiungibile dalla strada, in parte sterrata che unisce il passo dei Crocedomini al passo Maniva, tra un panorama deserto, quasi lunare, avendo poi avuto la fortuna di affrontarlo con un cielo coperto da una minaccia di temporale a rendere ancora più alieno il posto.

Qui se qualcuno vuole, qualche informazione in più sulla Stazione Troposcatter Dosso dei Galli (IDGZ)


sabato, settembre 06, 2008

anche questa è Turchia...

dopo istanbul e la cappadocia, le due grandi mete di ogni viaggio in turchia ho passato un altra settimana a "zonzo" per la turchia, tra rovine, mare spiaggie e rovine...

L'affascinante interno della moschea di Beysehir, una delle poche moschee in legno della Turchia.





La Chimera di Olympos, dalla montagna esce una gas che a contatto con l'aria prende uoco per delle fiamme eterne





la baia di kekova e le rovina che si immergono nel mare






I 18 km di spiaggia bianca di Patara...







... e le rovine dell'antica città di Patara, a due passi dalla spiaggia






Le vasche in travertino bianco di Pamukkale







Sempre Pamukkale







E al tramonto








All'ingresso di Aphrodisia










Lo stadio di Aphrodisia, uno dei meglio tenuti di tutta l'antichità






Efeso, la via dei Cureti verso la biblioteca di Celso







Efeso, la biblioteca di Celso










Efeso, il teatro








tramonto sulla vacanza

mercoledì, settembre 03, 2008

Kapadokya

il panorama la mattina dal treno per Ankara







Ankara, l'imponenente mauselo dedicata ad Ataturk







il lago salato di Tuz







caravanserraglio di Aksaray








La valle di Ilhara, in mezzo al arido territorio collinare il torrente Melendiz ha creato in fondo ad un profondo canyon un verde eden, mentre le pareti sono costellate di chiese rupestri scavate nella roccia e dipinte. purtroppo una costante è il degrado degli affreschi, vuoi per l'intolleranza religiosa dei secoli passati vuoi per il vandalismo che insito nell'essere turista, ma praticamente tutte le chiese si ritrovano con i volti dei santi sempre cancellati. Probabilmente riconducibile al divieto della religione islamica di ritrarre Hallah e il Profeta.













































La valle di Ilahra è un pò la porta d'ingresso della Cappadocia vera e propria, una piccola anticipazione di come la natura si è poi sbizzarrita con la fantasia come in pochi altri luoghi al mondo.
Una regione tendenzialmente desertica, su un tappeto di materiale vulcanico gli agenti atmosferici, vento d'estate e neve d'inverno, sembrano aver gareggiato nello scavare la roccia nelle forme più strane.
Ma non solo a natura si è divertita a creare paesaggi fiabeschi, la regione della cappadocia è ricca di storia dalle misteriose città sotterranee che si estendono per decine e decine di metri nelle profondità alle chiese rupestri scavate e affrescate.
Ma se nemmeno le foto riescono a dare veramente idea della particolarità dei fenomeni rocciosi tanto meno le parole possono descrivere pienamente lo spettacolo che ci si ritrova davanti agli occhi.


angoli della città sotterranea di Kaymaklı












Uchisar con la sua rocca verso la valle di Goreme









dalla rocca di Uchisar












sullo sfondo a circa 90 km il vulcano Erciyes Dağı (3900 metri d'altitudine). Il materiale lavico della cappadocia si creda sia frutto delle sue eruzioni









il paese di Goreme, l'omonima valle e i camini di fata

























"La Valle dell'Am(m)ore"... indovinate perchè chiamata così









Il museo a cielo aperto di Goreme, fra camini di fate e chiese rupestri

















le tre sorelle a Urgrup

giovedì, agosto 28, 2008

Tanz Istanbul. Istanbul tanz

Il gran bazar di istanbul: assieme alle vie limitrofe un quartiere a parte, una città nella città. Il più grande mercato coperto del mondo consiste in una fitta rete di strade vie perpendicolari tra di loro. Un lbirinto di vie e negozi, che ancora mantengono in un qualche modo l'originaria divisione nelle corporazioni, con negozianti simili sempre vicini. ma non è tanto per i negozi o per gli acquisti che vale la pena passare anche una giornata all'interno del complesso.

Ormai la merce sono prodotti da turisti, spesso uguali da un negozio all'altro, ma l'aria che si respira nel camminare in quel dedalo di passaggi, tra il vociare costante del mercanteggiare, interrotto dai richiami dei negozianti che risuonano sotto il delicato soffitto intonacato del blu del cielo, trovare da fermarsi a riposare vicino ad una fontana o a bere un the in uno degli innumerevoli bar, o scoprire girando stretti angoli ampie piazzette silenziose con ristoranti o fumerie di narghilè nelle quali il tempo sembra essersi fermato.





























Ma Istanbul non è solo una meta turistica per la storia e la cultura (patrimonio mondile dell'Unesco) o per lo shopping, Istanbul è soprattutto una città da più di 10 milioni di abitanti, e basta uscire dalle vie e dai posti dedicati ai turisti e sembra di entrare in un altro universo.
Strade nelle quali non si vedono lineamenti occidentali, un chiacchierio costante in turco, senza ricchi e gustosi tentativi di indovinare la lingua del turista cliente, negozi per gente del luogo.
Vie di gente, suoni della strada dal chiacchierio costante alle auto che passano in vicoli strettissimi, manovre impensabili tra altre auto e improbabili carriole o portatori umani... Foto pubblicitarie da un vago gusto anni 80, vicoli stretti incontro a grandi viali con il tram che passa in mezzo senza nessuna divisoria e i bambini che ci salgono di nascosto sul retro, per poi trovrsi dei tornelli in mezzo alla strada per salire scendere dai bus.







































La porta tra Asia ed Europa, da sempre Istanbul divisa da quel corridoio d'acqua che è lo stretto del Bosforo, un corridoio d'acqua percorso e ttraversato in modo, un traffico di navi quasi paragonabile al traffico dei veicoli nella città. Il bosforo che divide e uniscei due continenti così vicini e così lontani.