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sabato, novembre 20, 2010

giusto 21 anni dopo...

... aver comprato Trash" la mia prima cassetta in assoluto, sono finalmente riuscito a vedere Alice Cooper dal vivo. Una lunga attesa. Finalmente siamo dentro all'Alcatraz ancora mezzo vuoto nonostante l'orario del concerto sia sempre più vicino e il tutto esaurito. Sul palco un sipario a nascondere il palco. A sorpresa pochi minuti dopo l'orario prestabilito si abbassano le luci tranne una sul palco. Sul telo una silhouette inconfondibile, bastone e cilindro. Si alzano le note, scende il sipario ed è “School's Out". Alice è il mattatore della serata, nonostante l'età si muove avanti e indietro per il palco senza mai fermarsi. Attacca subito “No more Mr Nice Guy" e a questo punto potrei anche già andarmene a casa soddisfatto dopo la seconda canzone! Subito a seguire “I'm Eighteen" con la sua stampella d'ossa! E da lì è un continuo spettacolo teatrale con le canzoni vecchie e nuove che si susseguono una di fila all'altra nel creare un unica storia recitata dall'instancabile Alice Cooper perfettamente sopportata da una ballerina e quant'altro potesse servire per lo spettacolo. Le canzoni scorrono l'una dietro l'altra come un unica storia tra morte, amore,sesso e soldi! tra decapitazioni e un infermiera che sfida la bottiglia e l'amore necrofilo della splendida “Cold Ethyl" seguita da “Poison". Qui lo dico e qui lo nego, ma ultimamente ho sempre trovato “poison” abusata come canzone, e “trash” disco abbastanza anonimo benché suo maggior successo commerciale... ma bastano le prima note e ritorno indietro di 21 anni, a sentire finalmente la prima canzone che ho amato, che ho imparato a canticchiare... mi emoziono, lacrime di gioia a bagnare gli occhi, le parole che escono insieme a tutte quelle di chi sta attorno... Un momento speciale in un concerto già fantastico, che da lì è cambiato, come salita l'emozione... Il sanguinolento teatro della morte continua con la musica sempre in primo piano ad essere padrona della scena assieme al poliedrico Alice, capace di passare da assassino a vittima sacrificale, canzone dopo canzone come ”be my lover”,”Only women bleed”, I never cry”, “Dirty Diamonds" con lancio di collane tra il pubblico e ”Billion dollar babies" con in dono le relative banconote e ”Feed my frankenstein" accompagnato da una lotta con un mostro di tre metri. Un momento di gloria per la band di accompagnamento con relativi assoli prima del gran finale di ”Hunder my wheels"e i saluti.
Ma non è finita, subito dopo sul riff di ”Elected" Alice torna in cattedra agghindato di cilindro e bandiera tricolore a cantare “voglio essere eletto”..e come non votarlo!! One More time..è di nuovo “School's Out"..ora la scuola è veramente finita! un concerto forse un po' breve, avrei sperato in qualche canzone in più del periodo anni 80 primi 90 ma pieno e spettacolare come pochi ne abbia visti... M a soprattutto ascoltare dal vivo le prime canzoni e il primo cantante che ho imparato ad amare e con le quali ho iniziato a cresce sono emozioni difficilmente descrivibili!!

mercoledì, gennaio 28, 2009

...behind blue eyes... senza occhiali


Ed eccomi dopo un pò di tempo, lunedì 12 l'intervento agli occhi e da allora convalescenza, una settimana a letto al buio al ritmo del sano rock di Virgin Radio. Un po' ripetitiva in effetti ad ascolti continuati di 24 ore al giorno, dormite escluse stessi brani ma soprattutto sempre gli stessi gruppi, e ripetizione dei servizi ma direi che rimane ottima come radio da macchina per anche poche ore sparse...
dicevo che l'ho sempre ascoltata tranne quando s mi addormentavo, una cosa alquanto difficile stando a letto al buio tutto il giorno, ho tirato d orari sballati quasi tutta la settimana seguente, poi l'ingresso nella vecchia routine sta piano piano ristabilendo i normali orari di sonno....

L'operazione. Non è vero che non fa male, cioè l'operazione in sé non fa nessun male, fissare un punto rosso mentre i dottori parlano di fatti loro, dal traffico per arrivare in clinica a Zingonia ai preti che suonano le campane ad orari improbabili, ma in sé non è niente, anzi si esce tranquillo più di quanto sei entrato nemmeno 15 minuti dopo, poi piano piano senti salire dentro la testa un dolorino, pensavo fosse la luce, ma poi un paio d'ore dopo, al buio a letto, perché tanto non c'è altro da fare, eccolo il dolore. Niente altro che un dolore lancinante tra gli occhi e la fronte. E i dottori lo sanno, dicono che non fa male, ma altrimenti non prescriverebbero obbligatoriamente un antidolorifico. Dopo un po' di impacchi freddi per lenire il dolore, per l'effetto dell'antidolorifico mi addormento e al risveglio passato tutto. C>redo che sia dovuto al fatto che ho sempre e sono sempre riuscito ad evitare di prendere farmaci inutilmente, così quella rara volta che mi servono fanno il loro bell'effetto potente. Calmato il dolore si aspetta il venerdì seguente per la prima visita di controllo e rimozione delle lenti protettive, ma, dramma, perdo una lente, quindi mi sono anche toccati due giorni con la benda, ma arrivato il clinica il venerdì mattina nessun problema lente o non lente come se niente fosse. E il più grande desiderio di tutti gli operati era potersi fare finalmente un bagno, con occhialini da sole ma farsi un bagno.

E poi via ad effetto obiettivo reflex per due giorni, come quando si mette a fuoco girando l'obiettivo, da momenti di visione perfetta a momenti di sfuoco completo, poi piano piano la vista si è stabilizzata con un leggero miglioramento.

Ma già ora alzarsi e vederci senza bisogno di occhiali è già una grande soddisfazioni, e i tre mesi di collirio tre volte al giorno e gli occhiali da sole costantemente per sei. Ma finalmente dopo circa vent'anni gli occhiali da sole non sono semplicemente occhiali da vista oscurati ma qualcosa un po' più ricercato....

mercoledì, giugno 11, 2008

la vita si arricchisce con piccole sapori

sottotitolo: regali di compleanno parte 1

alla fine mi sono preso la bottiglia di Drambuie.
per chi non lo sapesse, e imagino essere in tanti, il drambuie è un whisky scozzese (quindi neinte pronuncia alla francese come suggerirebbe il nome, ma è una parola celtica) variegato al miele e altre spezie secondo una ricetta segreta tramandata da più di 200 anni.

Un sapore unico e particolare, appena le prime gocchie sfiorano le labbra si viene avvolti dal caldo e intenso abbraccio del whisky, che scivola in gola laciando dietro di sè un dolce e delicato sapore di miele e altre spezie, perfetto dopo mangiato e per la serata.
un sapore unico e poco conosciuto che merita molto più di un assaggio.

sabato, gennaio 19, 2008

Beer beer beer


birra birra birra
la mia bevanda preferita, anche se parlare di birra come unica bevanda è un po’ un controsenso vista la vastità di marche e sapori presenti sul mercato, quindi una classifica delle mie preferite ci può stare tutta. Non sono mai stato uno da ubriacatura indiscriminata da birra, preferisco la qualità alla quantità e piuttosto che una birra che non mi piace vado su un cocktail.

Guinness:
molto più che una birra, uno stile.
Nera e densa come solo lei può essere, bevuta rigorosamente alla spina dopo essere stata spillata seguendo precise regole con la schiuma che deve sbordare dal bicchiere. Solo nel bicchiere da pinta, non di meno ne tantomeno non in un bicchiere più grande.
Non in tutti i pub Italiani è servita a dovere, e spesso quasi imbevibile. Apprezzo anche quella in lattina, ma l’ideale, naturalmente, è berla in un pub a Dublino.

Tennent's Scotch Ale
Quella rossa, meno famosa e più difficile da trovare della sorella Tennents super, la scotch è la birra da depressione alcolica. Come la descrive Irvine Welsh ne “Il lercio”: .La Tennents non fa mai pubblicità alla lattina rossa. Non è una droga di quelle da ridere; lo sanno che non è meno pesante dell'eroina o del crack. Lo sanno che non c'è bisogno di lanciare sul mercato roba micidiale come questa. I disperati la vorranno sempre.

Oranjeboom
Buona birra doppio malto e gustosa, oltre ad un alta gradazione alcolica, ma soprattutto economica al supermercato.
Serve altro per entrare in classifica?

Desperados
Birra in bottiglia aromatizzata alla tequila. A me le classiche birre bionde non piacciono, l’unica eccezione è questa, più che altro per l’aromatizzazione alla tequila che per la birra in sé.

Adelscott
Altra birra in bottiglia, anche questa non facile da trovare, Anche questa caratterizzata da un particolare aroma: il malto di whiskey e da un forte colore ambrato omogeneo, scivola giù in gola facilmente lasciando un buon sapore dietro di sé.