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domenica, giugno 14, 2009

Val di Genova



Un motogiro in Val di genova, programmato da settimane, finalmente ci sono riuscito...
un viaggio non solo tra panorami affascinanti in un misto di potenza e delicatezza ma anche un viaggio nella mia infanzia e nei miei ricordi, dopo vacanze estive e invernali passate a Pinzolo causa albergo gestito da parenti.
Erano anni che non rivedevo lo spettacolo maestoso delle cascate nardis, il rombo dell'acqua che cade, che appaiono improvvise nel silenzio dopo una curva... sensazioni che vivevano solo nei miei ricordi e in vecchie foto scolorite oppure l'atmosfera cupa delle chiese dipinte di San Viglio a Pinzolo e di Santo Stefano a Carisolo, con le loro danza macabre e la rappresentazione del golgota con le tre croci a dominare oscuro il panorama contro le cme innevate...




qui tutte le foto:

domenica, febbraio 15, 2009

si riparte...


weekend di sole, temperature accettabili e voglia di macinare strada con la moto... cosa chiedere di meglio per riprendere la stagione, o almeno una piccola anticipazione?
Vista la stagione meglio evitare un giro in montagna e quindi l'opzione è dirigersi verso il lago di Como, si parte e via, facile dire fa freddo, un giro corto e torno a casa,ma belle strade, panorami spettacolari alla fine arrivo fino a Bellagio.
e dopo l'ombrosa costiera il ritorno si allunga per la brianza per prendere un pò di sole.
e il ritorno della piacevole sensazione nel salutarsi con gli altri motociclisti, che anche loro sicuramente non vedevano l'ora di uscire e risvegliare il rombo dei motori

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domenica, novembre 09, 2008

condizioni primarie

ho scoperto che condizione primaria per tenere il blog aggiornato è stare a casa tranquillo davanti al computer senza aver cose da fare per almeno un paio orette, cosa che per quanto banale sembra negli ultimi tempi di una difficoltà estrema. Al contrairio quella macchina perditempo di facebook è l'ideale, appunto per perdere tempo, tra giochini, ricerca di vecchi amici e sopratutto bastano due mnuti per scrivere la frase d'aggiornamento stato e far sapere al mondo cosa fai e come stai...

ma è il primo aggiornamento di novembre, e come tale non può esimersi dal parlare di lucca. lucca Comics adn games... ottimi giorni... una marea di gente spropositata, soprattutto il sabato, ma alla fone è stata la classica lucca, tanti saluti, poche chiacchiere, molti fumetti presi ancora da leggere il comodino che crolla....

Venerdì si sfrutta il doppio lavoro part time e si prende la giornata libera per fare un salto all'Eicma, e a scoprire quello strano essere chiamato uomo maschile.
se sono alla fiera della moto il mio interesse pricinpae dovrebbero essere le moto, anche perchè il biglietto costerebbe 18 €, mica poco, invece la massa sbavante era tutta ammassata a seconda delle ragazze, anzi più puttanone erano, più c'era coda, anche se nessuna moto in zona... poi siccome un pò uomo lo sono anche io, ho ceduto e ho fotografato solo quella che per me era la meglio. La modella vestita di bianco e argento sopra la Suzuki GSX-r 1000 bianca e argento. Alla suzuki il premio miglior coreografia ragazza-moto. Sicuramente questa non era la ragazza più bella o più vistosa, ma quelle suzuki erano le uniche non intercambiabili, loro vestite in quel modo dovevano stare lì, da altre parti della fiera non avrebbero avuto senso, al contrario di tutte le altre ragazze negli stand che potevano essere spostate, tanto erano tutte in minigonna e t-shirt..
ed inoltre la GSX-r 1000 è un pò la moto da sfizio, l'unica supersportiva che mi comprerei, anche se non fa proprio parte del mio stile...

tra l'altro ho anche iniziato il corso di sceenggiatura con Alessandro Crippa..veramente bravo e intersate da seguire.

sabato, ottobre 11, 2008

una giornata un pò così...


a volte ci sono giorni un pò così... parti con un idea e strada facendo hai un illuminazione, un epifania come ripeteva Dustin Hoffman nei panni di capitan Uncino in Hook...
L'idea era di fare poca strada e conosciuta, Ubiale Clanezzo per riscaldarsi e poi la val Serina per provare a tirare un pò, sempre entro i limiti della mie capcità e della moto...
ma c'è qualcosa nell'aria, non sento l'urgenza di passare subito auto le auto che mi capitano davanti e che vanno ad andatura normale, mi accodo in tranquillità, senza fretta... prima variante divertente, clanezzo ubiale, peccato per l'asfalto... non riesco ad andare come vorrei, una curva un pò larga, ma subito torno nella corisa e mi accodo ad un auto, e lì dietr per un bel pò.. fino al destra sinistra finale... impossibile stare dietro con quelle curve e non provare a piegare...
e qui la prima variante al percorso classico, perchè andare dritto per il centro di Zogno quando si può passare per Stabello, paese noto per la festa della Taragana, quattro case, quattro tornanti e una nuova visuale di Zogno, atmosfera d'altri tempi, una tranquillità lontana dal fragore di li a pochi km, un ragazzo e una ragazza fermi in due macchina a parlare in mezzo alla strada... e di nuovo la val serina, anche qua non si riesce a guiddare calmi e tranquilli, queste curve che ti invogliano a provare e spingere, una strada larga, asfalatata bene in un continuo di curva... l'unico volta che ho percorso quella strada senza provare a tirare è stato quando ho raggiunto una camionetta dei carabinieri, e qualcosa mi ha consigliato di stare loro dietro...
da Serina, prendo quella che credevo essere la via del ritorno le ruote tranquille macinano strada verso Selvino, la voglia di tirare è sfumata, ma in sella oggi ci sto bene... perchè no andare al San marco... ma no a Foppolo che non ci sono ancora andato, peccato che stavo andando nella direzione opposta, ma non importa finiamo il giro e dirigiamoci verso uno degli estremi della val brembana, d'altronde che giro è se si percorrono sempre le stesse strade senza cercare luoghi nuovi?

e con la calma che ha contraddistino la guida di oggi, salgo, i kilometri aumentano, altra variante per evitare i tunnel dopo San giovanni Biancoe a lenna, per la prima volta volto a destra e via altri 20 km... nonostante l'andatura tranquilla devo ringraziare il mio abs per un 'inchiodata che poi forse non era nemmeno così necessaria, se non mi fossi distratto i due secondo che l'auto davanti a me metteva la freccia sinistra e voltava, frenata brusca e passato a destra...e il cuore che continua a battere più per l'imprevisto che per l'effettivo pericolo...
da branzi ultimi strappi fino a foppolo, breve pausa di relax, nella desolazione del paese in questo periodo, nessuno in giro...
...e ritorno al solito ritmo blando... contento di stare lì senza sentire il bisogno di correre e di forzare sorpassi alle auto che mi precedono, a volte anche quasi rallentadomi... una giornata un pò così, pensavo in un modo, ma guidando si è trasformata da tante curve con aggressività a tanti kilometri con calma

domenica, settembre 21, 2008

Scenes from a Weekend


che stanchezza dopo una giornata a due ruote, e visto che manca da un pò un breve momento d'aggiornamento... ogni tanto serve... in attesa di gustose novità già pronte su un piatto caldo

venerdì sera, dopo una tranquillita uscita con il moto-gruppo con bevuta e chiacchiere e brioche di rito mi dirigo verso la Disco, Venerdì sera mi andava, quindi si va, telefonata al frigio, ci si becca giù...
Ma non so che dire, o sono cambiato io o è cambiato il locale, sempre le stesse facce ma pista quasi sempre vuota, entusiasmo mio zero, poi balordi che manco si reggono in piedi da sobri... non so... l'atmosfera mi stufa, non è stato scazzo come all'apertura, ma ci samo andati vicino, fortuna che verso le 3 è iniziato il momeno anni '80, più o meno tamarro e per un'ora mi sono scatenato sulla pista per tornare a casa alle 5, per i prossimi weekend si vedrà...

sabato sera il buon frigio lancia l'idea della festa della taragana a Stabello, piccolo paese che per quest'occasione si mettono tutti a lavorare sotto al tendone, arrivati al paese due ora in piedi in coda per arrivare alla cassa, ma la polenta aveva il suo perchè...

e oggi, come ogni domenica che si rispetti, buon giro in moto per passi e valli:

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il tempo è stato quasi clemente, nuvole basse ad oscurare le cime delle stretti valli a nord della presolana, ma mai così basse, alcuni momenti di freddo da sentire le mani ghiacciate, ma i sorrisi di amici nuovi e già visti, le tavolate a suon di pasta e polenta, le curve e i panorami valgono quel poco di freddo...

un pò di foto:
al ritrovo al casello di Bergamo









La gustosa tavolata









La "Billa" (come ho iniziato a chiamare la mia moto) fuori dal ristorante:

domenica, agosto 24, 2008

fortuna che esistono i weekend e le moto


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250 km per staccare dopo la prima settimana di lavoro e non perdere il ritmo di macinare  strada... ci voleva..
su per il San Marco, e poi giretti intorno al Lago di Como con puntatina sul Lago di lugano con traversata in traghetto a Bellagio e ritorno da madonna del Ghisallo

che poi sul perchè non si veda il percorso sulla mappa bisogna chiederlo a Googlemaps


EDIT

eccomi a sinistra e il mezzo a destra

domenica, luglio 20, 2008

resti di un weekend

ero rimasto indeciso se andare in Irlanda o in Scozia, ebbene alla fine andrò qua:

giusto per essere coerenti con le proprie idee e decisioni.
Alla fine mi gusterò due settimane di Turchia full immersion, da Istanbul ad Ankara alla Cappadocia alle spiagge del mare Egeo... partenza il 3 e ritorno il 17 agosto.
Molto probabilmente di questa vacanza gioirà soprattutto il fegato, vista la mia abitudine di mangiare e bere prevalentemente prodotti locali, è poco ma sicuro che la Turchia, come gran parte dei paesi musulmani le bevande alcooliche non siano grandi specialità culinarie nazionali.

Sabato dedicato allo shopping e ricerca materiale da viaggio, ma soprattutto avevo bisogno anche di comprare un nuovo paio di scarpe da calcetto.< Vado da Decathlon dove posso trovare di tutto ai prezzi migliori. devo ammettee che la grande catena francese è forse il meglio per lo sport amatoriale, nel rapporto qualità prezzo, certo caso mai praticassi uno sport con più costanza non credo sarebbe decathlon il negozio di riferimento, ma al momento che facico poco di molto soddisfa tutte le mie esigenze, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto economico. L'idea era di spendere il meno possibile per le sarpe, ma non acquistare quelle base che mi sono durate un anno. Ma come resistere al look vintage di quelle adidas bianche con solo le tre strisce nere? nessuna evoluzione tecnologica, tipo allacciatura sul lato o linguetta copri lacci.
a proposito della spesa, sono andato supermercato a prendere un pò di pane economico, prendo tre sacchetti a casa da 1,2 € al kilo, e arrivato alla cassa scopra con mia grande soddisfazione che il conto totale è di 2€ secchi. piccole soddisfazioni, roba che se mi mettevo a farlo apposta ero ancora là a guardare i prezzi.

Venerdì sera invece ritrovo in una quindicina di moto e via per il Motoraduno di Bottanuco. Il top della serata è stato sicuramente il palloncino tarocco di Valentino Rossi. Uno di quei momenti per i quali mi piacerebbe avere un cellulare ultratecnologico che fa le foto. nello specifico il palloncino raffigurava un motocilcista con la moto e le grafiche della yamaha di Rossi, peccato che il numero fosse il 45 e lo sponsor principale FAST.
fantastico.

e cazzegiando online trovo questo libro:

e qui una trama/recensione:
Il volumetto raccoglie cinque racconti di ispirazione fantozziana che hanno come protagonista Il Benci, personaggio che incarna la massima espressione dell’antieroe: esteticamente lontanissimo dai canoni del semplice buon gusto, maleducato, sfortunato, povero sia in termini economici che morali… ma ironico, con una rassegnazione alle disavventure della vita che a tratti sembra sfiorare l’ottimismo, quasi simpatico nel suo modo di affrontare le circostanze disperate che gli si presentano.

Ogni evento, anche il più semplice della vita quotidiana, nelle sue mani viene stravolto e assume sembianze comiche, a tratti ridicole. Anche il lessico utilizzato riflette la strampalata identità del protagonista: colloquiale, moderno, ironico.

Le avventure del Benci con le assicurazioni, con i dentisti, il suo incontro con la grande città e con la realtà dei corsi aziendali,… tutto sembra estremizzare le paure e le idee delle persone più comuni, fino al punto di renderle non solo sopportabili, ma addirittura piacevoli (almeno da raccontare con il senno di poi).

Un libricino brillante, che mantiene il sorriso dall’inizio alla fine.


naturalmente lo dovrò acquistare quanto prima, il bello che leggendo la trama alcune cose mi somigliano veramente.

sabato, luglio 12, 2008

ritorno a casa in MOTOscafo

ieri sera concerto dei baustelle alla festa democratica, comunemente chiamata ancora festa dell'Unità alla celadina.Un bel concerto con quell'aria da musica "snob" dei baustelle, non li conosco molto ma tra i vari gruppi italiani sono tra quelli recenti che apprezzo maggiormente, nonostante siano molto lontni dal quello che considero il "mio" genere di musica.
le mie canzoni preferite le han fatte, nell'ordine del concerto "charlie fa surf" "La canzone di Alain Delon" e soprattutto "La guerra è finita " e "Un romantico a Milano".

Come ad ogni fesa alla celadina i fanno incontri con gente che non si vede da tempo e si riallacciano conoscenze.
Saltata la sveglia presto la domenica mattina accetto l'invito della Eli (mia collega) e del suo ragazzo ad andare da loro a fare qualche partita (ok lo ammetto comprerei le consolle solo per guitar hero). Prendo la moto, parchegiata a due metri dall'ingresso della festa e via, senza immaginare che da li ad un paio d'ore la serata o nottata sarebbe diventata epica.
Dopo alcune partite a "call of duty" e guitar hero" mi accorgo che è già l'una e mezza e che è ora di avviarsi verso casa, non fosse che sta diluviando.
Decido di aspettare un pò a vedere se spiove, ma per mezz'ora la situazione non cambia, decido alle due passate di tornare a casa in ogni caso.
imbocco la circonvallazione e più che guidare mi sembra di navigare,
acqua ovunque, quasi ad annegare il pedale del cambio che se, avessi voluto cambiare marcia, avrei dovuto immergere il piede nel lago che si era formato.
in un momento ho sentito la giacca bagnarsi e la pioggia arrivare alle braccia, la strada era veramente ricoperta da 30 cm d'acqua, le scarpe piene d'acqua mi sembravamo pure pesanti. anche fermarmi era inutile, meglio arrivare a casa il prima possibile, dopo pochi kilometri la situazione è tornata alla normalità, arrivato a casa quasi non pioveva... per la cronaca dopo una giornata ad asciugarsi scarpe e interno giacca sono ancora bagnate...
per essere la prima volta che provavo la moto nuova con la pioggia non c'è male, un bel esame superato a pieni voti direi vista la situazione

domenica, giugno 29, 2008

weekend on the wheels

caldo caino, che non c'è nemmeno voglia di stare a casa o scrivere, insomma un caldo che ti togli ogni voglia di fare qualcosa, si avolte anche di quello...
montagne e relative strade tutte curve a pochi km da casa...
ma soprattutto la moto nuova ritirata dal concessionario venerdì sera: Honda CBF 600 SA
eccola prima del parcheggio per la notte di domenica al termine dell'ultimo giro:

alla fine mi sa che di questi due giorni li ho passati più tempo seduto in sella alla moto che altrove...
devo risagomare il fondoschiena alla nuova sella

sabato mattina (120 Km)
mi metto d'accordo con la Vale, una mia collega, e il suo ragazzo, Sergio. è il primo giro con la moto nuova, ideale da provare con lei che è agli inizi della guida in moto. Il giro un classico delle alpi orobiche, ritmo tranquillo me la val srina è sempre uno spettacolo, poi aperitivo e via a casa.

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sabato pomeriggio (55 Km)
si va a bergamo in negozio per la solita spesa settimanale di letture, si spera buone e nel ritorno leggera deviazione.

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domenica mattina (72,5 Km)
giro di perlustrazione per un prossimo raduno serale di un forum.
altro giro che conosco come le mie tasche, la roncola, come sempre la mattina piena di ciclisti e la discesa a Sant' omobono, strada un pò bruttina nel finale, e controllo dell'amena località vicino a palazzago scelta per la grigliata finale.

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domenica pomeriggio (90 Km)
uno dei miei giri prefriti, tutta la val brembilla e scollinare in val taleggio per scendere a San giovanni Bianco.
asfalto abbastanza bello, poco traffico e molte curve.

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prime considerazioni, l'abs non si sente, o meglio il lavoro sembra farlo più che egregiamente, vista l'andatura turistica e le strade conosciute non ho dovuto fare grosse frenate d'emergenza, ma non ho nemmeno sentito il minimo problema delle ruote, anzi sentivo ancora più controllo,
i cavalli in più quelli si che si sentono, dalla vecchia moto li ho praticamente raddoppiati, anche se ancora in fase di rodaggio non ho potuto spingerla al massimo, ma appena entra in copia la potenza fa il suo porco lavoro, non ho trovato molti problemi a passare dai due ai quattro cilindri, al contrario della prova sulla Yamaha FZ6, dove sentivo molti più punti morti, qua accelleravo che era un piacere,
devo rifare un attimo il piede al cambio.
la ciclistica non credevo di trovarmi così bene da subito, nonostante il peso e la stazza maggiore l'ho trovata subito agile...

in sostanza se prima col suzuki GS 500, anche se non ne potrò mai parlare male, mi sembrava di essere sempre al limite, con il cbf mi sono trovato molto più rilassato.

sabato, aprile 26, 2008

l'estate sta iniziando?


di già..a metà aprile? che porto rogna?
ieri quasi 200 km in moto attorno al Lago di Como, ci volevo una bella sgroppata e macinare kilometri... e oggi incredibile la bici è uscita dopo mesi di inutilizzo per un giretto in città alta, un giretto più in strada che fuori, gambe e fiato in salita quasi ci sono grazie allo spinning invernale, l'occhio in disesa nei sentieri, un pò meno da riprendre al più presto per nuove scariche di adrenalina...
Ma soprattutto ho finalmente visto il lago di Como nella sua interezza, e i suoi decantati paesaggi ammirati in tutto il mondo
abito qua da più di dieci anni e non mi era mai capitato, mai avuto l'occasione o la voglia di scopire il lago e non solo il ramo vicino a Lecco. Come al solito le cose vicine, ma non troppo, non vengono mai visitate "tanto sono qua vicini" si dice sempre, e così benché invidiate da tutto il mondo, rimangono oscure, a meno che non venga un amico conoscente da lontano.
E comunque nonostante il traffico il lago, così circondato da alte e ripide montagne è veramente uno spettacolo affascinante da godere con una bella giornata di sole come quella di ieri..e magari avere tutte le cime innevate

giovedì, luglio 19, 2007

Azione e reazione



sembra che da quando sia caduto in moto, non riesca più a scendere da questa, qualunque spostamento, ufficio, palestra ucitte serali le faccio in moto.
come se a fossi lì per sfidare la caduta reazione a quello che successo.
di solto ci sono due possibilità: o ci si ferma del tutto, oppure si continua più di prima... fortunatamente ho reagito con la seconda...

martedì, luglio 03, 2007

prima o poi



è successo praticamente a tutti quelli che conosco, volevi proprio che non succedesse a me? e se non fosse una cosa così normale, come mai i vestiti da motociclisti sono così ricchi di protezioni. eh sì è toccato anhe a me: la mia prima caduta in moto.
fortunatamente niente di grave, solo una brutto livido al piede destro, qualche escoriazione sulle due gambe e alla moto praticamente niente. Beh parlare di fortuna in questi casi mi è sempre sembrato strano, se fossi stato fortunato non sarei caduto.

Sabato si prova un percorso nuovo, dalla Val rossa, fino a Entratico e da lì lungo il lago d'endine fino a Lovere, peccato per il mercato, pausa caffè, e poi via lungo la costiera verso Sarnico. Bellissima strada scavata nella roccia e ricca di belle curve, mentre alcuni amici partono a buona velocità io rimango indietro con un altro dietro di me. La strada è un pò stretta ma ci sono poche curve cieche.
mi avvicino ad una curva verso sinistra, me incontro me arriva un auto, allargo leggermente a destra per passare entrambi meglio, peccato che la curva poi si chiudeva, così mi trovo fin troppo largo e prendo il cordolo con l'erba scivolosa, cercando di riprendere il controllo totale della moto questa va diretta verso sinistra fino a sbattere contro il muretto e lì fermo senza equilibrio cadere. In pratica la caduta è venuta da fermo, così che la moto si graffi solo leggermente. ANche qua "fortuna" ha voluto che non arrivase nessuno incontro, altrimenti mi avrebbe di sicuro preso in pieno. Ripresomi dallo shock riesco a rialzare la moto, aiutato dal amico che ha visto tutto pensando "adesso la prende, adesos la prende" l'accendo e raggiungiamo una piazzola poco più avanti. Intanto nelle gambe inizio a sentire il dolore, sotto il polpaccio sinistro per lo scontro contro il muro, che ha leggermente piegato anche il pedale del cambio, e al ginocchio destro per la caduta a terra, intanto inizio a sentire anche un dolorino alla punta del piede. Sistemo la leva del freno anteriore che si era leggermente piegata e a ritmo tranquillo, dopo aver avvisato gli altri ripartiamo verso Sarnico. Dopo averli raggiunti, breve check sanitario e via tranquillo verso casa, con la moto praticamente indenne.

e a casa la scoperta, mentre nel togliermi la scarpa sinistra i lacci si sono tagliati nell'impatto, una strana abrasioen sotto il polpaccio sinistro, ancora non capisco come ho fatt a farmela in quel modo, e due normali abrasioni sul ginocchio destro, ma il problmea è l'alluce destro, più simile a una melanzana che ad un dito. Mi fa male ma riesco a piegarlo e stare in piedi sule punte, decidiamo di vedere la domenica se migliora o no per andare a perdere le ore pronto soccorso.
Appena liberatosi della scarpa l'ematoma si è scatenato, rendendomi anche difficile camminare cosa che prima riuscivo abbastanza bene, passata la doenica a letto, il male e il livido diminuiscono anche più velocemtne di quanto credessi, mentre anche la mobilità migliora, tanto che se domenica pensavo di fermare l'abbonamneto in palestra per una settimana, ora penso di farci già un salto tra giovedì e venerdì. tempo permettendo, in moto naturalmente

lunedì, maggio 21, 2007

du ruot is megl che quatr



finalmente un bel weekend all'insegna delle due ruote!
Nella mia personale scala del divertimento 4 ruote sono decisamente troppe, assolutamente meglio 2, con o senza motore, dipende dalle sensazioni del momento. Come da programma sabato escursioncina in MTB sul Monte Canto e domenica giro in moto con il gruppo di un mio amico della palestra.
Sabato sveglia relativamente presto, breve check su cosa portarsi dietro e veloce controllo tecnico al mezzo: una Kona Dawg Deluxe mod 2005. il check più elaborato del previsto, non si trovano alcune cose visto il tempo, troppo, che non riesco ad organizzarmi un bel giretto, anche perchè il mio compagno di uscite si è accasato rendendosi irreperibile per queste e molte altre attività, e uscire in bici da solo a volte è un pò svogliante, oltre che rischioso.
Il Monte Canto in realtà è più che altro una collina che sorge a pochi km da casa mia, che delimita il confine settentrionale della cosiddetta Isola Bergamasca.
Si parte, qualche kilometro di trasferimento fino a Mapello alle pendici del canto pr salire dalla via dei colli, e, delusionissima, scoprire che è stata asfaltata ma con soddisfazione personale vedere anche un cartello indicare la salita al 15%.
Certo l'asfalto rovina un pò l'atmosfera di trovarsi nel bosco, sentire i cinguetii intorno, il vento soffiare tra le foglie, salgo salgo, relativamente bene, andare in palestra e il calcetto fanno bene al fiato meno alle gambe... raggiungo la cappella degli alpini e decido di salire pr poi scendere a Pontida, una bella discesa tecnica dopo un pò di singletrack a mezza costa. E in questo tratto si vede quanto sono fuori forma, reattività delle gambe zero, mentre in discesa tra rocce e curve me la cavicchio senza grossi problemi. Si riprova lo scorrere dell' adrenalina, del rischio.
Arrivato a Pontida si ri-iniza la salita verso la cima, circa 3 km a testa bassa e pedalare, strada bianca relativamente larga e senza pendenze esagerate. Nonostante lo scarso allenamento arrivo in cima abbastanza sciolto... pronto ad affrontare la discesa ed il ritorno a casa...
se non che ad una curva, nemmeno troppo difficile, entro troppo veloce e... bum …finisco a terra... all'interno della curva contro il selciato che caratterizza la strada dei frati da fontanella alla cima, "fortunatamente" mi sono accorto di aver perso il controllo attutendo l'atterraggio con le mani senza sbattere la testa protetta in ogni caso dal casco. mi rialzo subito, prima che il dolore arrivi, quando sembra ancora tutto a posto, ma serve poco perchè inizio a sentire dolori e bruciature sparse alla gamba sinistra, quella che ha battutto per terra e per scoprire che il freno posteriore è morto... che fare? gamba ammaccata, ma il dolore più grosso è nell'orgoglio, cadere in un punto così idiota e bici senza freno...
scendo piano fin all'abbazia di Fontanelle e poi decidere il da farsi... provo a scende anche sull'asfalto, a il freno anteriore da solo non regge le pendenze e il disco inizia a vibrare, mi fermo e telefono casa, per farmi venire a prendere.




Domenica mattina invece è il turno delle due ruote motorizzate, ritrovo al bar della ragazza del mio amico e via. certo all'inizio mi ha fatto un pò impressione con la mia moto, la suzuki GS 500 in mezzo a tutti Monster e addirittura due Brutale, soprattutto pensando alla velocità e alla difficoltà nel stargli dietro. Cosa che si è avverata regolarmente. Si parte per Clanezzo per la vecchia strada della val Brembana, poi su per la val Serina, Algua per poi salire ad oltre il colle, Zambla, da lì scendere in val Seriana e prendere per la val rossa fino a Entratico e nel ritorno deviazione per il passo del Gallo e ritorno a casa in tempo per pranzo e MotoGp. (Son contento abbia vinto la Suzuki, oltre ad essere un suzukista, più marche vincono, più trovo interessante il MotoGp)

MTB e moto da strada, così diverse ma entrambe affascinanti. Intanto in comune alle due c'è il senso di appartenenza ad un club anche senza conoscersi, soprattutto tra motociclisti, ci si incontra per i boschi o sulla strada, e ci si saluta, non sai chi è, non lo vedrai mai più, ma sai che in qualcosa è come te...

Personalmente li trovo due mondi diversi da vivere, se mentre nella MTB cerco sia la soddisfazione della salita, l'arrivare in cima la discesa e il divertimento come premio, l'adrenalina nel cercare di controllare il mezzo, un mezzo che diventa veramente un'estensione del tuo corpo, nella moto da strada cerco più la libertà, il poter viaggiare senza limiti, anche senza dover raggiungere alte velocità, ma solo andare e arrivare dove si ha voglia nel tempo che vuoi metterci...

PS:
la canzone ideale sarebbe stata naturalmente "Born to be Wild" ma era già stata usata qua.