mercoledì, novembre 26, 2008

rughe

Non è facile parlare di “Rughe” di Paco Roca (Tunuè, 12,50 € ). Difficile parlarne senza pensare alla propria famiglia, vedere lo stesso morbo che ha colpito mia nonna.
“Rughe” affronta il delicato problema della vecchiaia, nello specifico la dura realtà del morbo di Alzheimer. Paco Roca riesce nel raccontare ad evitare l’urgenza della vicenda personale tenendo uno sguardo distaccato ma per questo non freddo e lontano, un tocco delicato e pesante. la lettura inizia, presto accompagnata da un amaro sorriso, un sorriso rimarrà fino alla chiusura dell'albo, per venire poi sommersi dai tristi pensieri e sentirsi gli occhi pieni di lacrime.
La casa di riposo è il mondo degli anziani, un mondo chiuso con piccole aperture verso l'esterno, come la visita dei parenti, un mondo con le sue piccole routine e il tempo che passa o che non passa nella sua regolarità, una lunga sala d'attesa, con l'incubo del piano superiore, quello degli assistiti e i ricordi che mi mischiano al presente per le menti degli ospiti. Tra amicizie che si formano e amori più forti di tutte le difficoltà. E in questo mondo viene mandato Emilio, anziano ex direttore di banca e qui assistere al suo costante degrado mentale causato dal morbo di Alzheimer, accompagnato da Michele, uno dei pochi anziani veramente autosufficienti, che diventa per lui molto più che un amico, quasi uno della famiglia.
Vincitore del premio come miglior fumetto al festival di Barcellona e Lucca, Rughe è un opera delicata e toccante consigliata veramente a tutti, capace di affronta un tema difficile con leggerezza ma impegnando il lettore.

Nessun commento: