giovedì, agosto 06, 2009

la busa

Jolanda di Savoia, piccolo paese nel ferrarese, unico in tutta Italia, è infatti il paese altimetricamente più basso d'Italia, arrivano a - 3 metri sotto il livello del mare. Inoltre a Jolanda ci sono nato, o meglio da lì vengono i miei primi ricordi di quando ero bambino, l'asilo e metà prima elementare.
Poi a 6 anni me ne sono andato, un paese che forse la caratteristica geografica caratterizza in maniera fin troppo eloquente, un paesino che a passarci oggi è esattamente uguale a 28 anni fa...
e a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se alla fine avessi vissuto sempre lì... tra quelle quattro case e la pianura...
chissà avrei vissuto all'oratorio, conosciuto una ragazza del paese, cresciuti insieme fino a vivere insieme e sposarsi e crescere i figli, un lavoro sicuro in campagna, vacanze in Romagna e rimanere lì contento del piccolo mondo intorno... oppure scappare da casa appena possibile, il liceo a Ferrara l'università a Bologna, trovare un ricco lavoro in una multinazionale straniera, giacca e cravatta e trasferirsi in giro per il mondo senza una fissa dimora, Stati Uniti, Australia, Cina, Brasile, soldi e vestiti firmati.... oppure finire in un fosso con una siringa nel braccio... oppure conoscere la musica rock e assieme ad altri quattro iniziare a suonare per provare a scappare dal buco almeno con le emozioni, attirare le attenzioni delle ragazze alternative che vogliono far le cattive e finire per rimanere lì , per salvare il gruppo con un lavoro insoddisfacente suonando in giro per la pianura la propria valvola di sfogo... o cercare come fuga il disegno, continuare a disegnare, disegnare, andare a istituti d'arte e affinare lo stile, dipingere o fumetti, riuscire a sopravvivere col disegno, senza cedere a compromessi... o rimanere a Ferrara, semplice impiegato in ufficio 8 ore al giorno e poi weekend...
e invece me ne sono andato ed è stato quello che è stato, nessun posto da chiamare origini e tanti posti da chiamare casa

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