mercoledì, settembre 03, 2008

Kapadokya

il panorama la mattina dal treno per Ankara







Ankara, l'imponenente mauselo dedicata ad Ataturk







il lago salato di Tuz







caravanserraglio di Aksaray








La valle di Ilhara, in mezzo al arido territorio collinare il torrente Melendiz ha creato in fondo ad un profondo canyon un verde eden, mentre le pareti sono costellate di chiese rupestri scavate nella roccia e dipinte. purtroppo una costante è il degrado degli affreschi, vuoi per l'intolleranza religiosa dei secoli passati vuoi per il vandalismo che insito nell'essere turista, ma praticamente tutte le chiese si ritrovano con i volti dei santi sempre cancellati. Probabilmente riconducibile al divieto della religione islamica di ritrarre Hallah e il Profeta.













































La valle di Ilahra è un pò la porta d'ingresso della Cappadocia vera e propria, una piccola anticipazione di come la natura si è poi sbizzarrita con la fantasia come in pochi altri luoghi al mondo.
Una regione tendenzialmente desertica, su un tappeto di materiale vulcanico gli agenti atmosferici, vento d'estate e neve d'inverno, sembrano aver gareggiato nello scavare la roccia nelle forme più strane.
Ma non solo a natura si è divertita a creare paesaggi fiabeschi, la regione della cappadocia è ricca di storia dalle misteriose città sotterranee che si estendono per decine e decine di metri nelle profondità alle chiese rupestri scavate e affrescate.
Ma se nemmeno le foto riescono a dare veramente idea della particolarità dei fenomeni rocciosi tanto meno le parole possono descrivere pienamente lo spettacolo che ci si ritrova davanti agli occhi.


angoli della città sotterranea di Kaymaklı












Uchisar con la sua rocca verso la valle di Goreme









dalla rocca di Uchisar












sullo sfondo a circa 90 km il vulcano Erciyes Dağı (3900 metri d'altitudine). Il materiale lavico della cappadocia si creda sia frutto delle sue eruzioni









il paese di Goreme, l'omonima valle e i camini di fata

























"La Valle dell'Am(m)ore"... indovinate perchè chiamata così









Il museo a cielo aperto di Goreme, fra camini di fate e chiese rupestri

















le tre sorelle a Urgrup

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